Il laboratorio 4 aveva lo scopo di interrogarsi su come il consulente familiare si potesse o dovesse relazionare con la tecnologia nell’ambito della sua professionalità.
Durante la mattinata abbiamo
presentato alcune tematiche legate alla famiglia e alle relazioni e la
tecnologia, partendo dal concetto proprio del termine digitale e andando ad
osservare il concetto di benessere tecnologico, se possibile realizzarlo e in
che modo. E’ stato infine presentato brevemente un modello di consulenza finlandese
alla coppia, presentato al convegno di Malta del 2018, dove si effettua la
consulenza attraverso un percorso on line.
Nel pomeriggio sono emersi numerosi
stimoli dal contributo dei Consulenti familiari che vi partecipavano, dai quali
è emerso che nella società attuale non è pensabile di poter escludere tale
aspetto sia in termini di competenze personali sia in termini di condivisione
di aspetti legati alla relazione del nostro cliente.
Non è infatti pensabile che il
consulente familiare possa vivere la consulenza con un modalità di rifiuto
della tecnologia perché non gli permetterebbe di comprendere pienamente il
vissuto di una gran parte delle persone. Allo stesso tempo abbiamo condiviso
che la tecnologia ha portato il livello della comunicazione ad una immediatezza
che prevede spesso una superficialità di parole e di conseguenza di contenuti,
che non favorisce l’approfondimento delle relazioni e il suo conseguente
consolidamento.
Da questo punto di vista il Consulente familiare ha un ruolo molto
importate nel suo approccio socio-educativo. Ma può fornire al cliente gli
strumenti adatti per apprendere una modalità educativa più efficace e accompagnarlo
nell’introspezione dei vissuti emotivi e relazionali?
